
Nella scorsa decade i Nocte Obducta sono stati tra i massimi rappresentanti di quel black metal avanguardistico e atmosferico che in Germania ha sempre trovato terreno fertile.
Dopo il presunto scioglimento del 2006, successivo alla registrazione di Sequenzen Einer Wanderung, pubblicato poi nel 2008) , parte della band diede vita a un nuovo progetto denominato Dinner Auf Uranos, con il quale diede alle stampe un ottimo lavoro come 50 Sommer – 50 Winter, dove la componente estrema del sound veniva messa del tutto da parte.
Quella che pareva essere la fine della storia per il combo di Mainz, come sovente accade ,si è trasformato in un periodo di stand-by interrotto nel 2011 dall’uscita di Verderbnis – Der Schnitter Kratzt An Jeder Tür, seguito infine dal recente Umbriel (Das Schweigen Zwischen Den Sternen), oggetto di questa recensione.
Dopo diversi ascolti si può affermare con certezza che l’unica cosa sbagliata in questa operazione è stato l’utilizzo della vecchia identità: infatti, Umbriel ha pochi tratti comuni sia con il primo lavoro post reunion sia con i vecchi capolavori, apparendo piuttosto come il logico successore proprio di 50 Sommer – 50 Winter (collegamento suffragato anche dalla presenza, non casuale, di una lunga traccia intitolata proprio Dinner Auf Uranos).
Ovviamente il confronto con i due Teil e con lo stesso Sequenzen sarebbe poco corretto e persino impietoso: qui stiamo parlando, in sostanza, di una band differente per scelte stilistiche e, in parte, anche per attitudine; pertanto, l’unico modo per effettuare una disamina obiettiva di Umbriel è quello di dimenticarsi del moniker stampato sulla copertina.
Gli elementi black, che tutto sommato appaiono una sorta di atto dovuto volto al mantenimento di un qualche riferimento al passato della band, sono confinati fondamentalmente alla sola Mehr Hass, ma è nel resto del disco che i Nocte Obducta mostrano il loro (nuovo) volto migliore, all’insegna di un dark ombroso ed evocativo, che spesso va a intrecciarsi con passaggi di stampo post metal.
Piaccia o meno tale svolta, un brano come Leere è indiscutibilmente un autentico gioiello intriso di un lirismo decadente che non può lasciare indifferenti; anche l’opener Kerkerwelten – Teil I, lo strumentale 01-86 Umbriel e Ein Nachmittag Mit Edgar seguono, sia pure con qualche variazione sul tema, questo andamento malinconico e decisamente introspettivo .
Piuttosto contraddittorie, invece, la già citata Dinner Auf Uranos e la relativa “reprise” strumentale, che si perdono in qualche superfluo passaggio ambient , con il solo risultato di appesantire un disco che, sia per la lunghezza sia per i contenuti, proprio di facile ascolto non è. Nulla da eccepire, invece, sulla bella chiusura affidata a Kerkerwelten – Teil II , che si lascia andare nei suo ultimi minuti a dolenti melodie di matrice doom.
I Nocte Obducta del 2013, quindi, hanno poco a che vedere con quelli dello scorso decennio ma la loro trasformazione in una band dalle sonorità più intimiste ed eleganti, non significa necessariamente un sensibile abbassamento del livello qualitativo della proposta e, al tirare delle somme, gli aspetti positivi superano di gran lunga quelli negativi; si tratta, semplicemente, di recepirne i contenuti musicali con un differente approccio mentale: solo così sarà possibile apprezzare senza porre alcuna pregiudiziale l’operato di quella che resta, sempre e comunque, una band di grande valore.
2013 – MDD Records
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